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martedì 15 ottobre 2013

L'APPRENDIMENTO HA CONFINE?


        Un blog incentrato sulla relazione apprendimento – tecnologia, non poteva tralasciare un articolo sul Personal Learning Enviroment. 
Nel 2005, sulla base delle indagini del ricercatore Scott Wilson, che parlò per primo di un modello concettuale di VLE (definito da egli stesso: Future Virtual Learning Environment) con l’intento di affermare la nascita di un nuovo modo di organizzare e gestire l’apprendimento, una comunità di studiosi e di ricercatori iniziarono a parlare di questo nuovo strumento software. 
      In italiano, l’acronimo inglese PLE significa “ambiente personale di apprendimento”, cioè uno spazio virtuale di apprendimento che aiuta coloro che apprendono ad organizzare e controllare lo studio e le proprie conoscenze (fonte: Wikipedia PLE ).
     Un aspetto molto interessante di questo attuale sistema tecnologico è il fatto che  un individuo può inserire tutte le informazioni più disparate di interesse per l'apprendimento sotto un singolo tetto operativo. Inoltre, è pensato per semplificare la gestione di tutte le informazioni, creando un significato attraverso l'aggregazione, il linking e il tagging dei metadati (es. commenti, parole chiave). 
Dunque, i PLE sono sistemi aperti, interconnessi tra loro e con altri servizi esterni, controllati e gestiti dagli utenti ed hanno prevalentemente  carattere non istituzionale. 

        Ma allora,  l’apprendimento ha confine?

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